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BANCHE IRLANDESI: è crisi per le banche in Irlanda.

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18 novembre 2010 68 views No Comment
In queste ultime settimane abbiamo visto quasi tracollare tutto il sistema bancario Iralandese, ma ora gli aiuti all’Irlanda sembrano imminenti e i mercati tirano un sospiro di sollievo. La Bance Centrale Europea è propensa a fornire aiuti economici al sistema bancario irlandese, per prevenire una profonda crisi.
Oggi il ministro delle Finanze del Paese, Brian Lenihan, ha dichiarato che l’Irlanda potrebbe chiedere interventi di assistenza finanziaria per le banche una volta conclusi i negoziati con l’Ue e Fmi, precisando tuttavia che sono ancora al vaglio varie opzioni che permetterebbero al Paese di riprendersi dalla situazione nella quale è caduta.
Eppure, le due principali banche irlandesi, Bank of Ireland e Allied Irish Banks, a Luglio avevano superato il test di resistenza alle crisi condotto in queste settimane dal Committee of European Banking Supervisors (Cebs). Insomma nessun rischio di fallimento, anche se evidentemente le cose non stavano proprio così!
A seguito dei dati diffusi in mattinata da alcuni quotidiani finanziari, che mettevano in luce un rapido ritiro dei depositi dalle banche irlandesi a partire dallo scorso agosto, il ministroLenihan ha inoltre cercato di rassicurare la popolazione sul fatto che tutti i depositi presso le banche sono al sicuro e in nessun modosono a repentaglio. La gente infatti era pronta ad una corsa agli sportelli ma alla fine è riuscita ad avere fiducia nelle parole e nelle azione del loro ministro e si è evitata la crisi che avrebbe portato l’Irlanda in un buio completo.
Eppure fino a qualche anno fa la crescita del Paese era circa del 6% annuo.
Una stima sull’ammontare degli aiuti disponibili per Dublino parla di decine di miliardi di euro messi a disposizione dai partner europei per aiutare l’Irlanda. Lenihan ha espresso il proprio apprezzamento per le parole del governatore della Banca centrale, ma ha tenuto a sottolineare che il governo non è ancora a questo punto e che sta ancora valutando attentamente quale forma potrà prendere l’aiuto europeo.
L’accusa che viene mossa più frequentemente al governo è di avere tardato a rendersi conto della gravità della crisi economica e finanziaria e di non avere agito in tempo per ‘raffreddare’ il surriscaldato mercato immobiliare che tanti problemi ha creato.
Lo scorso ottobre Fitch ha tagliato il rating dell’Irlanda da AA- ad A+ con outlook negativo. Ma evidentemente l’ulteriore liquidità fornita dal governo alle banche irlandesi lo scorso settembre non è stata sufficiente a ripristinare la fiducia nel settore bancario, ha commentato l’agenzia.
I soldi che distribuirà Il fondo MOnetario Intrnazionale in collaborazione con la BCE non verranno elargiti direttamente agli istituti di creditoma passeranno smepre attraverso gli organi governativi in modo da evitare possibili problemi nell’utilizzo delle somme prestate. L’intervento di aituo dovrà essere chiaro per tutti, hanno affermato al FMI!
Crisi o no? Il timore è sempre lo stesso: ovvero che la febbre irlandese possa contagiare altri Paesi, a cominciare da quelli più in difficoltà sui mercati, dal Portogallo alla Spagna e forse all’Italia stessa che finora ha tenuto duro. Il problema più urgente di Dublinoè dunque quello delle banche, che non sono ancora in grado di essere autosufficienti nonostante una ricapitalizzazione costata allo Stato più di 50 miliardi di euro.
Cosa accadrà?